Il gas di Brown ottenuto dalla dissociazione, è un gas sporco, nel senso che la miscela include anche l’idrogeno e l’ossigeno ottenuto dall’elettrolisi.
Prove sperimentali di verifica, per appurare di aver ottenuto, effettivamente il gas di Brown.
Il gas HOH è più pesante dell’aria e può essere travasato da un recipiente all’altro; avvicinando una fiamma, il gas brucia dal basso del contenitore implodendo sul fondo anziché esplodere.
Riempendo un sacchetto di carta con l’HOH, dopo 12 ore l’idrogeno fuoriesce, mentre il gas di Brown, più pesante, rimane nel sacchetto e può essere incendiato.
Riempendo un palloncino con l’HOH, l’idrogeno fuoriesce e il palloncino cade a terra, il gas di Brown ancora presente nel palloncino può essere infiammato.
La fiamma che si ottiene bruciando l’HOH, ha una fiamma fredda 130°C che non fa bollire l’acqua se diretto sulla superficie di questa.
La fiamma intaglia dei solchi sul legno e sulla ceramica.
Sublima il tungsteno che ha un punto di fusione di 3422°C e vaporizza (sublima) a 5555°C.
Il gas di Brown, dal nome del suo inventore, Yull Brown, che scoprì che, ricombinando l’Idrogeno e l’Ossigeno, mantenendo il giusto rapporto stechiometrico, il gas che si forma, non esplode, ma implode; in presenza di una fiamma, brucia con una fiamma incolore a 130°C.
Temperature di combustione dei gas; questi parametri sono dipendenti dalla temperatura dei gas, dell’aria, dall’umidità, dalla pressione, etc..
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Riccardo Monti