Sintetizzatore polifonico-politonico

Parlando di musica elettronica, lo strumento che meglio s’identifica con le nuove esigenze musicali, è il sintetizzatore.

Con l'avvento delle nuove tecnologie digitali di campionamento si sono superati i limiti della simulazione analogica in cui era il musicista con la sua capacità di ricercatore spontaneo a individuare determinate sonorità.

Oggi è la macchina che ascolta e decide per l'operatore che deve essere più fisico e matematico che artista.

 Nel nostro progetto pur prevedendo l'utilizzo di queste tecnologie, abbiamo preferito mettere in primo piano l'artista.

sint-poli

Considerando la complessità dell’apparecchiatura abbiamo preferito un sistema modulare in grado di crescere con l'esigenza dell'esecutore.

Per la costruzione di questo nuovo sintetizzatore, abbiamo utilizzato dei chip dedicati per la costruzione di sintetizzatori analogici, questo perché rende la costruzione più agevole minimizzando i componenti esterni e la taratura.

Alcune migliorie furono già fatte con i primi esemplari del sintetizzatore modulare, come ad esempio un sistema più razionale di cablaggio fra i vari moduli, reso più snello con l'utilizzo di connettori a 5 poli collegati in parallelo in modo da creare un bus di alimentazione.

Un'altra miglioria consistette nell'uniformare le dimensioni dei pannelli con le misure dei Rack standard (71 x 262 mm) come pure per la misura dei circuiti stampati fatti in modo da poter essere infilati nei guida schede in dotazione ai Rack da 3 unità.

Il VCO fu modificato termostatando il convertitore esponenziale a circa 70°C, inoltre il condensatore di precisione del C.C.O. fu sostituito," da due condensatori con coefficienti termici opposti collegati in parallelo in modo da compensare le derive termiche.

Il punto più debole del sistema era senza dubbio la tastiera e la relativa interfaccia analogica. Questa seppur molto stabile nei confronti della temperatura, si è rivelata tragica nei confronti dell'umidità e della pastina di ossido sui contatti, quest'ultima generando dei noiosi "click", la precedente introducendo glissati e scivolamenti di tonalità

schema a blocchi del sintetizzatore polifonico-politonico modulare

poli

Con riferimento allo schema a blocchi, sono riconoscibili nei vari blocchi funzionali le parti essenziali del  sintetizzatore musicale.

I blocchi base contrassegnati dai numeri 1, 2 e 3 costituiscono il punto di partenza del sistema direttamente abbinabile al blocco 5 costituito dal sintetizzatore modulare già descritto.

  • Il blocco 1 è simile al blocco 2 solo che in questo caso le molle di contatto sono sempre appoggiate alla barra superiore.
  • blocco 2 è costituito da un circuito stampato monofaccia, lungo quanto una tastiera di 61 tasti.
  • blocco 3 costituisce l'interfaccia tra il multiplexer della tastiera ed i vari blocchi del sintetizzatore.
  • blocco 13 costituisce la scheda di memorizzare voci, per il sintetizzatore monofonico precablato.
  • blocco 6 costituisce un sequencer digitate.
  • blocco 7 è costituito da una CPU Dedicata con lo scopo di gestire fino ad un massimo di 16 sintetizzatori per un uso polifonico e politonico.
  • blocco 11 costituisce il Bus delle periferich
  • blocco 12 costituisce il sequencer polifoni
  • blocco 14 è costituito da moduli di dimensioni identiche a quelle dei moduli del sintetizzatore del blocco 5, ma ciascuna comprendente i circuiti essenziali di un sintetizzatore (ADSR + VCF, ADSR + VCA e partitori per le modulazioni).
  • sequencer digitale in grado di memorizzare oltre 1000 tra note e pause, divisibili in 10 sequenze diverse richiamabili per mezzo del rispettivo pulsante.
  • Ci sono due possibilità di memorizzazione:
  • 1) memorizzare in tempo reale dal brano eseguito.
  • 2) memorizzare da "spartito", cioè inserendo note, ottave e durata
  • .
  • Il sequencer è dotato di DAC e foto accoppiatore per il gate, in modo da poter pilotare un altro sintetizzatore prefissato su una voce diversa.

Modulo divisori oscillatore digitale

modulo osc digitali

Modulo sintetizzatore analogico

modulo sint

Riccardo Monti